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Pietro nel mondo

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Molise

Campobasso   Isernia

Una piccola regione, uno scrigno che contiene inesplorati tesori. A partire dalla costa, prosecuzione naturale della affascinante Costa dei Trabocchi. Inoltrandosi all’interno si percorre un saliscendi di territori semi disabitati puntellati qua e là di borghi dove il tempo si è fermato. Campobasso ed Isernia, i due capoluoghi di provincia, sono piccole cittadine dove la vita scorre tranquilla. La cucina molisana è varia e fa contenti sia amanti della carne, del pesce ed anche i vegetariani. Per chi ama il formaggio, lungo le strade del Sannio e del Matese ci sono numerosi caseifici dove rifornirsi di caciocavalli, provole e scamorze. I miei piatti preferiti sono i Cavatelli allo Scoglio o con Spigatelli a seconda che mi trovo sulla costa o nelle valli dell’interno. Il Brodetto di Pesce Termolese con il sughetto, ideale per fare scarpetta con pane casareccio. Un buon vino è il Biferno Rosso.

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Provincia di Campobasso

Superficie: 2926,34 Km²   Popolazione: 209.207  Comuni: 84 

Bojano: Chiesa di Santa Maria del Parco

Bojano: Chiesa di Santa Maria del Parco

racconti di viaggio...

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Campobasso

Montecilfone e dintorni

Termoli

Sono arrivato nel capoluogo di regione in una giornata piovigginosa. Parcheggio in pieno centro di fronte alla Biblioteca Comunale. Centro metri e sono in Piazza Vittorio Emanuele II per una foto davanti al Monumento di San Giorgio patrono di Campobasso. Attraverso la strada ed entro nel bellissimo Palazzo San Giorgio sede del Municipio; passo tra gli uffici del pianterreno ed esco dal retro e mi trovo immerso nei Giardini di Villa Musenga detta anche Villa dei Cannoni. Proseguo verso sud e raggiungo il Giardino Alessandro di Lisio dove oltre alla stele Monumento ai Caduti, c’è un area che commemora il Parà della Folgore ucciso in Afghanistan. Riprendo la macchina per raggiungere la collina da dove svetta Castello Monforte, una fortezza a pianta quadrangolare con una torre che oggi ospita una Stazione Meteoreologica; lo visito solo esternamente ma tanto basta per percepirne l’imponenza; da quassù si domina tutta la città. Un ultima sosta in un elegante bar del centro per un caffè ginseng, accompagnato dal classico bicchiere d’acqua e poi via per nuove esplorazioni.

Lungo i saliscendi della strada che porta da Termoli a Campobasso è piacevole guidare; poche macchine e per chilometri, intorno a me solo i pendii delle colline con i colori dell’autunno. Sul ciglio della strada vedo un cagnolino abbandonato sotto la pioggia. Fermo la macchina; il cucciolo se ne sta mogio, magrolino ad aspettare aiuto. Mi avvicino ma lui impaurito si allontana; allora gli metto per terra tutto ciò che di commestibile ho: crackers, brioches e gallette, e buona fortuna amico mio...Risalgo lentamente l’interno di questa regione e dopo mezz’ora entro nell’abitato di Montecifone. Ingresso del paese in salita come sempre da queste parti. Parcheggio l’auto per camminare per vicoli dall’antico selciato fino ad una piazzetta dove c’è il monumento al condottiero albanese Giorgio Castriota Skanderbeg il cui busto bronzeo è l’orgoglio della comunità locale. Una breve visita alla Chiesa di San Giorgio di antico rito Greco-Bizantino, e ed già ora di lasciare questo bel borgo del Basso Biferno circondato da uliveti e dalle quercie del Bosco di Corundoli.

Arrivato in un tardo pomeriggio di metà novembre dopo otto ore di macchina raggiungo l’albergo prenotato a cento metri dalla grande spiaggia sabbiosa della Costa dei Trabocchi. Cena di pesce con cavatelli allo scoglio e poi un giretto esplorativo; è domenica, e la sera il viale principale di questa cittadina brulica di gente che fa avanti ed indietro lungo i negozi aperti. Passeggio lungo Corso Nazionale che termina di fronte al Castello Svevo, una fortezza costruita in epoca normanna ma ristrutturata come la vediamo oggi da Federico II di Svevia; oltrepassate le alte mura del borgo antico mi aggiro tra le strette vie del centro storico fino ad arrivare alla Cattedrale di Santa Maria della Purificazione. L’indomani visito alla luce del sole la parte vecchia della città partendo dalla Torre del Belvedere fino a passare per Rejecelle il vicolo più stretto d’Italia ( poco più di 30 centimetri ). L’ultima sera cammino tra le viuzze illuminate che circondano il porto da dove partono i traghetti per le Isole Tremiti, e respiro l’odore del mare.

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Provincia di Isernia

Superficie: 1533,46 Km²   Popolazione: 78.759 Comuni: 51

Isernia: Fontana Fraterna

Isernia: Fontana Fraterna

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Agnone

Isernia

Pettoranello del Molise

Girovagando su e giù per il Matese mi sono imbattuto in questo antico borgo oggi gemellato con la città americana di Princeton dove vivono molti emigranti di qua. All’ingresso del paese c’è una grande statua di San Pio da Pietralcina. E’ giusto lasciare la macchina per salire lentamente la strada in porfido ed ammirare dall’alto la valle del Sannio; pochi minuti e sono arrivato nella piazza principale, centro della vita cittadina, al culmine della quale c’è la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, un grande edificio religioso del XIX secolo dalla facciata neoclassica. Proseguo più su fino al bel Palazzo Baronale, un antica fortezza di epoca medievale, nel tempo ristrutturato ed oggi residenza di privati. Comincio poi a ridiscendere gli stretti vicoli, osservato dai volti di questi discendenti dei Sanniti e respiro l’atmosfera di tranquillità che qui regna. Avendo tempo e gambe ci sarebbe anche da visitare il misterioso Castello delle Riporse, ormai poco più di un rudere ubicato in località amena distante diversi chilometri; ma questa è un altra storia.

Nei dintorni di questo paese ci sono diversi caseifici che vendono i loro prodotti al minuto; in uno di questi mi sono fermato e ne sono uscito con caciocavallo, scamorze, provoloni. Questo borgo, famoso in tutto il mondo per la produzione delle campane, è ricco di chiese, una più bella dell’altra. La mia preferita è la Chiesa Madre di San Marco Evangelista con il particolare unico del campanile davanti alla facciata. Interessante anche la Chiesa Romanica di Sant’Antonio Abate con un magnifico altare del 1700. La cosa migliore da fare è girovagare per i vicoli del centro storico, ed ammirare i magnifici fregi sui portali delle case. Da segnalare anche il Museo Campane Marinelli antichissima fonderia risalente ad un millennio fa, e che grazie a Papa Pio XI, dal 1924 si avvale anche dello Stemma Pontificio. Si fa sera e lascio a malincuore questo angolo dell’alto Molise per far ritorno sulla costa; sopra di me un romantico cielo stellato che illumina tutta la Valle del Verrino.

Provenendo dalla statale Venafrana entro ad Isernia in Contrada Santo Spirito, ed in mezzo alla rotonda, non posso fare a meno di notare il monumento all’Elefante Preistorico; uno dei simboli della cosiddetta Città del Paleolitico. Una sonnolenta città di provincia con tutti i vantaggi che questo comporta; a cominciare dal trovare con facilità un parcheggio gratuito a ridosso del centro storico. Costeggiando le antiche mura arrivo in pochi minuti in Piazza Celestino V cuore della movida. Su un lato noto un grande gazebo di ferro antico, con ai lati alcuni mosaici, che funge da Palco Musicale. Al lato opposto il monumento più bello di Isernia: la stupenda Fontana Fraterna, composta di archi e colonne di pietra calcarea, marmi decorati e sei cannelle alle quali dissetarsi nelle giornate estive. A sinistra della fontana ci sono la Chiesa della Concezione e l’attiguo Museo Civico della Memoria della Storia; a destra, un po' nascosta dalla vegetazione c’è la statua di Papa Pietro Celestino V. Proseguo lungo il piacevole centro storico visitando prima il “Borgo del Merletto”; poi passando davanti alla Chiesa di Santa Chiara, ed infine visitato il Duomo dalla bella facciata neoclassica, termino questa rilassante visita innanzi a Palazzo san Francesco nato nel XIII secolo come convento ed oggi sede municipale.